Sono i vangeli apocrifi a fornirci molte notizie e curiosità sui
Magi. Il Vangelo armeno dice che la durata del loro viaggio fu di 9 mesi, e i
loro nomi erano Gaspar, Melkon e Balthasar (italianizzati Gaspare, Melchiorre e
Baldassarre). Il nome Gaspare forse deriva dal persiano Jasper (”Signore del
tesoro”). Fa anche l’inventario delle merci trasportate dalla carovana, che
erano moltissime: oltre a oro, incenso e mirra, trasportava aloe, porpora,
mussolina, nardo, cannella, cinnamomo, argento, zaffiri, perle, lino e
addirittura libri esoterici.
Inoltre lo stesso testo ci dice che i Magi erano tre
fratelli, re di Arabi, Indi e Persiani, con un seguito di 12 mila cavalieri, che
a Betlemme furono preceduti addirittura da Eva, risorta per l’occasione, e
addirittura che la rabbia di Erode per la nascita del Messia fu tale da causare
un terremoto. Nel Vangelo arabo-siriaco poi è descritto un fatto
singolare, e cioè che i Magi, di ritorno in patria, portarono con essi un
pannolino di Gesù, che tentarono poi di bruciare sul fuoco sacro ma invano: le
fiamme si spegnevano e il pannolino restava intatto.
LA TOMBA DEI MAGI. Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino,
tornò da Gerusalemme con tre salme mummificate, accreditate come i resti dei
Magi, portandole a Costantinopoli, nella famosa basilica di Santa Sofia. Queste,
nel 345 circa, furono trasferite a Milano da Sant’Eustorgio nella chiesa che
porta il suo nome, e dove oggi è possibile ammirare il sarcofago. Peccato che
sia vuoto. Nel 1164 infatti, Federico Barbarossa, occupando la città ribelle,
razziò le presunte reliquie e le portò a Colonia, dove si trovano tutt’ora.
Alcuni frammenti furono restituiti nel 1903 alla chiesa milanese ed oggi sono
custoditi in un’urna.
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