Isernia, una città ricca di storia
Conosciamo Isernia e la sua storia più da vicino. Una storia intensa e
antichissima: dalla preistoria ai giorni nostri, passando per l'epoca dei
sanniti, la romanizzazione, le invasioni barbariche, la dominazione longobarda,
il medioevo angioino, svevo e aragonese, per giungere fino alla sofferta unità
d'Italia, alle devastazioni della seconda guerra mondiale e alla rinascita del
dopoguerra.
Isernia è una delle città più antiche del Molise, anzi, verrebbe
da dire una delle più antiche d'Italia e del mondo. Non distante da Isernia, in
località La Pineta, infatti, dimorava l'Homo Aeserniensis, nostro antico
progenitore della specie Homo Erectus vissuto almeno 700.000 anni fa.
Dalla preistoria alla storia: il territorio di Isernia è stato
segnato dalla civiltà dei Sanniti pentri, grande e fiero popolo che a lungo e
con tenacia si oppose alla conquista romana, cedendo soltanto quando le guerre
sociali prosciugarono le ultime energie degli avversari
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dell'egemonia romana in tutta la penisola: e nonostante questo i sanniti pentri furono
gli ultimi a cedere le armi, ottenendo comunque il massimo che Roma era disposta a concedere: la cittadinanza.
Isernia che era stata la capitale degli insorti italici divenne così colonia romana.
Nacque così la regione romana del Samnium della cui identità
sociale e culturale ci sono state tramandate illustri testimonianze
archeologiche: Altilia, Sepino, Bojano, Pietrabbondante, Venafro, Trivento e non
ultima la stessa Isernia.
Alla caduta dell'impero romano, Isernia subì lo stesso destino di
tante altre città: venne distrutta dai barbari nel 456.
Nel periodo longobardo la città riprese vigore. Nei due secoli di
dominazione longobarda, sotto il ducato di Benevento, Isernia divenne un centro
di sempre maggiore importanza e prestigio, anche per il contributo portato dai
monaci benedettini, ai quali i longobardi avevano concesso terre e privilegi in
virtù della loro importante opera religiosa e civilizzatrice.
Viene eretta in questo periodo la grande abbazia di San Vincenzo,
vitalissimo centro culturale che crebbe, fino ad avere otto chiese decorate di
affreschi e mosaici, nella quiete mistica della valle del Volturno. Nel IX
secolo, però, quando al dominio dei longobardi si era sostituito quello dei
franchi, per ben tre volte subì il saccheggio dei saraceni. In una di queste
incursioni un tremendo massacro costò la vita a circa mille monaci benedettini.
Alla distruzione sopravvisse la cappella cripta dell'abate
Epifanio, che rimase concreta, elegante e raffinata testimonianza della lunga
presenza dei Benedettini in terra molisana (703-1450).
Durante il dominio normanno, Isernia fece parte della contea di
Molise, e poi nel periodo svevo fu territorio regio, ovvero dipendeva
direttamente dal re nella catena feudale, unica città nel Molise ad avere questo
riconoscimento giuridico.
Dal secolo XIII la storia di questa terra si fonde con quella del
Regno di Napoli: in questo secolo Isernia diede i natali a personalità che
avrebbero assunto ruoli di primo piano nella vita della propria epoca: come
Pietro Angeleri da Morrone che divenne papa Celestino V e il giureconsulto
Andrea d'Isernia.
Dall'inizio del secolo successivo, Isernia iniziò una lunga e
complessa trafila di passaggi dinastici: all'inizio del secolo era feudo di
Raimondo Berengario d'Angiò.
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