Successivamente, il re Carlo II la assegnò al proprio figlio
minore, Pietro. Nel 1316 Isernia fu tra i feudi dati in garanzia per la dote di
Caterina d'Austria, e dopo la sua morte, avvenuta nel 1323, Isernia passò in
feudo al vedovo, il duca di Calabria. Nel 1371 ne divenne possessore Carlo di
Durazzo, che dieci anni dopo la assegnò alla consorte Margherita, che infine la
cedette a Giacomo di Marzano.
Fu solo nel Quattrocento che Alfonso I D'Aragona proclamò Isernia
città regia in perpetuo. Ma nonostante questo suo figlio Ferrante I ne diede la
proprietà alla moglie Giovanna.
Nel 1518 Isernia fu feudo del marchese Guglielmo De Croy. Nel
1639 ne divenne feudatario il duca Carlo Greco. Passò poi a Diego D'Avalos il
quale, nel 1698, vendette la città alla famiglia Costanzo.
Nel 1710 Cesare Michelangelo D'Avalos riscattò il feudo. Dal 1743
fino all'epoca della eversione della feudalità, Isernia fu ancora città regia.
Alla fine del secolo dei Lumi, Isernia era la città più popolosa
del Contado di Molise, con ben 5.156 abitanti. Nel 1799, gli isernini si
opposero alle armate francesi che si apprestavano a conquistare il regno di
Napoli: i moti antigiacobini lasciarono un pesante strascico che segnerà anche
la successiva reazione della città, nel 1860, contro i garibaldini e i
piemontesi.
Calamità naturali e guerre, nel corso dei secoli, hanno più volte
sconvolto la città. Il 26 luglio 1805, ad esempio, un violentissimo terremoto
colpì il territorio e ad Isernia vi furono molti morti e ingentissimi danni.
Più che qualsiasi catastrofe, però, Isernia non può dimenticare
le vittime subite nel settembre del 1943 a causa dei bombardamenti
anglo-americani, quando la linea del fronte passò per i suoi monti.
Dal dopoguerra in poi, Isernia ha saputo riconquistare il ruolo
che la storia le ha assegnato e il 3 marzo 1970 Isernia è diventata capoluogo di
provincia.
Fonte: Molise, una regione tutta da scoprire
stemma di Isernia
<< Indietro