I Vichinghi
Terza parte: I Vichinghi diventano Normanni
I vichinghi non si presentarono ai popoli europei solo come
pirati e razziatori; in alcuni casi seppero trarre vantaggio dalle debolezze
dell'organizzazione delle prime entità statali. Lotte di successione tra case
regnanti, disaccordi tra feudatari e guerre di religione furono elementi che li
resero ben accolti come corsari e mercenari. La mancanza di poteri saldamente
costituiti giocò a loro vantaggio, poiché permise loro di diffondersi, acquisire
potere, dare origine ad una società in definitiva mista, le cui tensioni interne
erano comunque volte allo sviluppo.
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Dopo che Alfredo ebbe assoggettato gli invasori scandinavi e creato difese
sufficienti in Inghilterra, si presentarono carestie tali che spinsero i
vichinghi di nuovo verso il continente europeo. Fu in tale situazione che Carlo
il Semplice, in Francia, nel 911 dovette cedere la Normandia ad un capo
vichingo, Rollone, come prezzo per evitare ulteriori razzie. È da questo
momento che i normanni entrano nella storia come una nazione, e il termine
"vichinghi" ricomparirà sui libri colo negli ultimi secoli ad indicare il
periodo precedente, quello della storia non scritta dei popoli scandinavi, fino
alla più remota preistoria.
Rollone (Rolf Ganger, il Pedone, così chiamato, si dice, perché
la sua statura era tale da non poter trovare un cavallo che lo sorreggesse in
battaglia), entrò a far parte della leggenda come grande conquistatore. Era
venuto dalla Norvegia dopo aver compiuto conquiste nelle Orcadi, nelle Shetland,
in parte dell'Islanda, a Oslo e nelle Ebridi. Una volta in Normandia favorì la
creazione di una società nominalmente cristiana che mantenne però un'economia di
sussistenza incapace di sopportare l'eccessiva pressione umana. I normanni, nel
volgere di poche generazioni, si trasformarono in cavalieri pronti a mettersi al
servizio del miglior offerente, favorendo così la nascita dell'ideale
cavalleresco epico, poi divenuto un classico nella storia europea.
Dopo Rollone i vichinghi cristianizzati in Francia si inserirono
nella politica feudale locale al servizio della nobiltà latifondista. La vicina
Inghilterra continuò quindi ad essere periodicamente aggredita, con alternanza
di paci, vendette, patti e riscatti. I norvegesi, se in Inghilterra finirono per
essere assimilati assumendo un ruolo nella nascita di un nuovo stato
relativamente unificato, in Francia si trovarono ad essere dei nuovi venuti che,
dopo aver assimilato la lingua, arrivarono a sviluppare uno stato proprio, che
interagì sempre con le vicine Isole Britanniche. Guerre, pirateria, commerci,
religione, furono tutti elementi su cui normanni e inglesi spesso si
scontrarono, finché non si presentò l'occasione adatta per un'invasione.
Fu un discendente di Rollone ad approfittare delle circostanze,
Guglielmo il Bastardo, poi passato alla storia come il Conquistatore
(1035-1087). Il sovrano inglese Edoardo il Confessore (1042-1066) aveva fondato
un'amministrazione statale affidata a feudatari normanni, mettendosi contro i
nazionalisti anglosassoni. Alla sua morte, il figlio Aroldo, alla guida dei
nazionalisti, dapprima sconfisse i vichinghi norvegesi che avevano tentato di
approfittare del momento critico dell'Inghilterra. Ma i norvegesi, ancora
saldamente legati ai normanni, ormai cavalieri-feudatari mercenari, li
chiamarono in aiuto. In tal modo Guglielmo ebbe un pretesto per attraversare la
Manica, e dopo la battaglia di Hastings del 1066 ebbe ragione degli inglesi e
conquistò l'Inghilterra, quasi si trattasse di una crociata.
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