I Vichinghi
Seconda parte: I vichinghi e l'Europa
Le invasioni che resero terrifico il nome dei vichinghi sul
continente europeo iniziarono nel 790, quando una banda di assalitori
proveniente dalla Norvegia aggredì le coste del Dorset devastandole. La notizia
della facilità di quel saccheggio, compiuto da uomini che forse erano
semplicemente in giro a caccia di fortuna, o di nuove terre su cui insediarsi,
si diffuse ben presto; e durante le stagioni calde successive i vichinghi si
scagliarono in massa sulle coste britanniche. Il primo grande massacro, che
fruttò tra l'altro un notevole bottino, avvenne l'8 giugno del 793. Un numero
imprecisato di barche giunse |
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sull'isola di Lindsfarne, al confine tra Scozia e Inghilterra; ne
scesero equipaggi agguerriti che massacrarono, rubarono, distrussero tutto
quanto era stato pazientemente costruito dall'isolata comunità monastica
ritiratasi in quel luogo da tre secoli.
Capaci ormai di affrontare il mare con le loro imbarcazioni
piatte, adatte a raggiungere le rive e risalire i corsi dei fiumi e i fiordi, da
quel momento i vichinghi non lasciarono trascorrere una stagione senza aggredire
località costiere delle isole britanniche; raggiungendo persino la Cornovaglia,
le Ebridi, le Orcadi, le Shetland e l'Irlanda, in cui impiantarono
l'insediamento dal quale poi sorse Dublino. Toccarono anche la Francia, dove
risalirono la Senna fino a Parigi; e la Spagna, in cui furono saccheggiate
Santiago di Compostella, Cadice e Siviglia. In queste ultime due località i
vichinghi arrivarono con 150 navi sembra, nell'845; ma i mori, allora padroni
della Spagna, ebbero la presenza di spirito di incendiare le navi che i pirati
vichinghi si erano lasciati alle spalle e riuscirono quindi, dopo un'immane
carneficina, a sconfiggerli e impiccarne parecchie centinaia ai merli delle
mura. Fu attaccata anche Lisbona, e quindi i vichinghi si spinsero verso il
Mediterraneo, fino alle coste dell'Africa settentrionale e in Italia, dove
saccheggiarono tra l'altro Pisa e Fiesole, i cui abitanti, condotti schiavi,
furono rivenduti nei mercati africani sulla via del ritorno.
I vichinghi attaccavano di solito in primavera; in seguito
cercavano un luogo per accamparsi e da cui partire per altre scorrerie nelle
zone circostanti, e quindi rientravano per svernare. Nell'VIII secolo tutto il
Baltico era un lago vichingo, chiuso a commerci esterni. Col passare del tempo,
gli attacchi divennero sempre più massicci fino ad arrivare alla costruzione di
accampamenti stabili alle foci dei fiumi, che in seguito divennero veri e propri
insediamenti urbani. In generale gli svedesi colonizzarono i territori russi. Là
furono chiamati variaghi dalle tribù slave e finniche in perenne lotta tra loro
(IX-XI secolo). In seguito contribuirono a creare una cultura mista, vichinga,
bizantina e slava, che dominò i commerci e le conquiste sul Mar nero fino al
1200. I norvegesi mossero piuttosto verso occidente; furono infatti loro ad
arrivare in America. I danesi invece si accanirono soprattutto sulle coste
europee.
L'unico argine alla forza vichinga in Inghilterra fu costituito
nel IX secolo da Alfredo, giovane re britannico. Benché avesse avuto intenzione
di votarsi al sacerdozio, dovette intervenire a guidare l'esercito anglosassone
essendo venuti meno gli altri comandanti della casa reale. Il ventenne principe,
studioso di opere classiche, riuscì a mettere insieme un esercito che anche nei
momenti più disperati seppe opporre ordine, disciplina e astuzia ad assalitori
che puntavano esclusivamente sulla sorpresa.
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