Due edifici appartenenti ad epoche diverse, accorpati talmente
bene da apparire come un'unica struttura: il castello di Macchia d'Isernia
concilia le robuste forme di un fortilizio medievale con soluzioni
architettoniche rinascimentali che ingentiliscono l'insieme.
La piazzaforte edificata dai Normanni fu infatti prima ampliata
dagli Angioini poi, nel 1480, in periodo aragonese, unita alla nuova residenza
baronale.
Oggi il castello si presenta interessante sia all'esterno con le
superstiti torri difensive angolari e con il loggiato aragonese a sette arcate
che affaccia sulla piazza dell'abitato, sia all'interno, dove, attraverso il
cortile trapezoidale si accede ai locali di servizio e, grazie ad uno scalone
rinascimentale, al piano nobile.
La copertura dell'area dello scalone e dell'antico mastio
presenta il decoro della romanella (cinque file di coppi aggettanti sovrapposti
a scacchiera).
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