stemma dei
de' Medici |
L’illustre famiglia dè Medici di Firenze,
ascritta al Libro dei Priori dal 1291, salì tre volte sul soglio pontificio con
Leone X, Clemente VII e Leone XI.
ALESSANDRO (1556†1605) intraprese la carriera ecclesiastica, fu vescovo di
Firenze, Legato del Papa in Francia e il 1° agosto 1605 fu eletto Pontefice col
nome di Leone XI.
I dé Medici di Ottajano
aggiunsero, nel capo del loro stemma, il gonfalone d'oro con le chiavi, su
sfondo azzurro. Il gonfalone, detto anche padiglione o ombrellino, è aggiunto
nelle insegne araldiche dalle famiglie che hanno dato un Papa alla Chiesa.
Il fratello BERNADETTO fu il primo a trasferirsi a Napoli, acquistò
il feudo di Ottaviano (NA) da Cesare Gonzaga, principe di Molfetta.
Il Casato, nella linea dei marchesi di Castellina(1628),
nel Napoletano ottenne nel 1625 il titolo di marchese di S. Angelo in Grotte,
in
Terra di Molise, con RAFFAELLO dè
Medici, titolo trasmesso per successione al figlio GIOVANNI.
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La linea di Ottaviano passò a Napoli nel 1565 con
OTTAVIANO dè Medici, ove nel 1608 fu iscritta al Real Monte di Manso, nel 1686
fu aggregata al Patriziato del Seggio di Montagna e, dopo l’abolizione dei
Sedili (1800), fu iscritta nel Libro d’Oro napoletano.
Fu insignita dei titoli di principi di Ottaviano
(1600), duchi di Sarno (1693) e
di Miranda (per successione casa
Caracciolo-Gaetani).
Ottenne le onorificenze del Grandato di Spagna di 1^ classe, Reale Ordine di S.
Gennaro e dell’Ordine di S. Ferdinando e del Merito.
LUIGI dè Medici (Napoli,1759†Madrid,1830) nel 1791 fu reggente del Tribunale
della Vicaria; seguì re Ferdinando IV di Borbone in Sicilia quando si instaurò
la Repubblica Napoletana del 1799.
Nel 1814 partecipò, quale Ministro degli Affari Esteri, al Congresso di Vienna
per ottenere il riconoscimento del Regno delle Due Sicilie; morì a Madrid dove
si era recato per assistere al matrimonio tra Maria Cristina di Borbone e il re
di Spagna Ferdinando VII.
Il titolo di duca di Miranda
passò in casa dè Medici a seguito di matrimonio celebrato nel 1822
tra
Giuseppe
(Napoli,1803†ivi, 1874), principe di Ottaiano e duca di Sarno, e Anna Maria
Gaetani dell'Aquila d'Aragona (1801†1850), duchessa di Miranda.
La linea secondogenita, discendente da ALESSANDRO (1777†1843), maresciallo di
campo dell’esercito napoletano, e da Francesca d'Aquino (†1871), ottenne per
successione casa Carmignano i titoli di marchese di Acquaviva e di Fornello, a
seguito di matrimonio tra il marchese GOFFREDO dè Medici (1862†1886) e Carmela
Carmignano (†1880), marchesa di
Acquaviva e di Fornello. I detti titoli passarono al figlio ALESSANDRO (n.
Napoli, 1863)
I marchesi di Castellina
aggiunsero il cognome Tornaquinci per il matrimonio di FRANCESCO con Margherita
Tornaquinci dama d'onore del Granduca di Toscana, ottennero nel Regno di Napoli
il titolo di marchese di Sant'Angelo in Grotte (Molise) in persona del balì
RAFFAELLO con diploma concesso dal re Filippo di Spagna in data 12 giugno 1625
ed in successione al figlio GIOVANNI con diploma in data 28 febbraio 1640 reso
esecutivo nel Regno di Sicilia; questo ramo era rappresentato nel XX secolo dai
Medici Tornaquinci di Firenze ed iscritto nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
e nell'Elenco Nobiliare Italiano del 1922 col titolo di marchese della
Castellina e patrizio fiorentino nelle persone di: ALFONSO COSIMO e GIOVANNI.
fonti: Nobili
napoletani; il
portale del sud
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