Gateshead, la "Capracotta" d'Inghilterra
di Francesco Di Rienzo
L'adorazione di una testa di capra (caprae caput), una danza vorticosa,
l'intonazione di un canto sacro ed un banchetto rituale nel quale venivano
divorate le carni dell'animale sacrificato. Siamo ancora agli inizi del Medioevo
ma, a differenza del numero scorso di Voria, non più sulle alture della Terra
Vecchia a Capracotta davanti ad un gruppo di bellicosi Longobardi, bensì di
fronte a un drappello di non meno docili Angli sulla sponda meridionale del
fiume Tyne, nell'Inghilterra nord-orientale, nell'attuale città di Gateshead.
Insomma, cambiano i luoghi ed i protagonisti ma non la sostanza del discorso,
cioè la fondazione di un centro abitato da parte di un popolo di origine
germanica attraverso il sacrificio di una capra in onore del dio Thor, che
conferma in pieno la nostra ipotesi sulla fondazione longobarda di Capracotta.
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L'antico nome di Gateshead, infatti, è "Caprae Caput", che ne ricorda
espressamente le origini rituali del paganesimo germanico. Questa informazione è
riferita da San Beda il Venerabile (672 - 735), una delle figure più importanti
e autorevoli della cultura e della Chiesa dei suoi tempi. Nella sua Historia
ecclesiastica gentis Anglorum, una storia della chiesa e del popolo inglese
dallo sbarco di Cesare in Inghilterra fino alla data di compilazione dell'opera
(731), il monaco agostiniano scrive che, nel 653 d.C., un certo Uttan era
l'illustre abate del monastero "Ad caprae caput", cioè situato nelle vicinanze
di "Caprae caput". L'attuale denominazione del capoluogo dell'omonimo distretto
metropolitano della Contea del Tyne and Wear, in altre parole, deriva dalla
traduzione nella lingua anglosassone dell'originale latino: Gateshead da "Goat's
head", testa di capra, per l'appunto. Gateshead, in quegli anni, appartiene al
regno anglo di Northumbria, fondato nel 604 d.C. dalla fusione di due reami
angli, Bernicia e Deira, i cui territori sono stati sottratti con la forza delle
armi ai nativi britanni, cioè i celti romanizzati. Gli Angli, come i Longobardi,
sono una delle numerose tribù germaniche che, in epoca storica, abitano quella
mezzaluna dell'Europa settentrionale che spazia dalle terre alte della Francia
fino alle coste meridionali della Scandinavia. Sbarcano in massa nell'ex
provincia di Britannia nel 449 d.C. dopo la partenza delle legioni di Roma.
Provengono dalla penisola di Anglia nell'odierno Schleswig-Holstein in Germania.
Sono culturalmente molto affini ai Longobardi per i lunghi rapporti di vicinato.
Gli uomini dalle lunghe barbe, infatti, sono originari della Svezia meridionale
e, dal I al IV secolo, risultano stanziati nella Germania settentrionale alle
foci del fiume Elba nei pressi dell'attuale città di Amburgo. Angli e Longobardi
parlano una lingua germanica, hanno una organizzazione sociale di impronta
germanica e praticano riti religiosi pagani di natura germanica. Questa affinità
culturale tra Angli e Longobardi è di grande importanza per la nostra
ricostruzione perché ci consente di interpretare, sotto una prospettiva
completamente nuova, alcuni aspetti comuni delle vicende del passato di
Gateshead e Capracotta che altrimenti apparirebbero come semplici coincidenze.
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