Il Colosseo e il Ludus Magnus
Iniziato sotto Vespasiano, l'Anfiteatro Flavio, detto poi
Colosseo, è inaugurato dal figlio Tito con feste e spettacoli che durano cento
giorni di seguito. Negli spettacoli di caccia (venationes)
dell'inaugurazione restano uccisi in un solo giorno 5.000 animali. Per
l'occasione vengono gettate sulla folla sfere di legno (missilia)
contenenti buoni per vincere abiti, cibo, bestiame e schiavi. Alto circa 50
metri, l'Anfiteatro Flavio conteneva oltre 45.000 posti su quattro livelli. |
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Quando si svolgono le venationes i cancelli degli
anfiteatri vengono tenuti chiusi per evitare ogni possibile incidente.
L'ingresso, attraverso ottanta arcate, è rigorosamente regolamentato (la
numerazione è ancora oggi visibile sugli archi). Il Colosseo è definito da Dione
Cassio "il teatro delle cacce" (Theatrum Venatorium). Le fonti accennano
ad alcuni spettacoli gratuiti, dunque deve ritenersi che di regola l'ingresso è
a pagamento. Ogni spettatore riceve una tessera con il numero dell'arco di
ingresso e del posto a sedere. Negli ambienti sotterranei, alla luce delle
fiaccole, si muove il personale addetto (barenarii), che manovra gli
scenari per le venationes, le gabbie e le apparecchiature (argani,
montacarichi, botole ecc.) per la custodia ed il trasferimento nell'arena
degli animali e dei damnati, le lettighe per il trasporto dei cadaveri
delle vittime in appositi ambienti (spoliaria). Sul terrazzo, al di sopra
della tribuna lignea riservata alle donne, marinai del distaccamento della
flotta di Miseno manovrano il telone (velarium) a proteggere gli
spettatori dalle intemperie e dal calore dei raggi solari.
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