Il computo del tempo
1. Gli uomini primitivi
"Gli uomini primitivi non hanno modo di registrare o mettere per
iscritto quanto già è accaduto: possono pensare al passato soltanto in forma
molto semplice.
Alcuni cercano di rifarsi al passato imparando a memoria i nomi
dei padri, quello dei padri dei padri, e dei padri dei padri dei padri, e così
via.
Altri invece imparano a fare il computo degli inverni e incidono
dei segni su un tronco d'albero o su un bastone apposito, così da poter contare
all'indietro e dire:
«Cinque inverni fa abbiamo sconfitto il popolo che abita dall'altra parte
della collina».
«Dieci inverni fa una tempesta ci ha distrutto tutti gli alberi da frutta»." |
|
Da: Margaret Mead, Popoli e paesi
Tutti hanno il sole e la luna per aiutarli a farsi una nozione di
tempo. Però per la gente che vive in luoghi freddi, dove l'inverno è molto
diverso dall'estate, la concezione del tempo è più facile di quanto non sia per
gli abitanti delle regioni tropicali dove il giorno e la notte hanno la stessa
durata. Questi ultimi devono calcolare il passar del tempo dal cambiamento di
direzione dei venti, oppure dalle stagioni delle piogge o delle piene dei fiumi.
La luna li aiuta a definire i mesi, e questo è ancora più facile
per chi vive sulle rive del mare, perché osservando le maree, costui può
rendersi conto che la bassa e l'alta marea si alternano con i mutamenti della
luna.
Una volta in possesso di un modo per indicare il dì (chiamandoli
soli) e le notti (chiamando "notte" il periodo in cui non c'è il sole o
splendono le stelle), gli uomini erano in grado di concepire anche la distanza.
Uno poteva dire:
«Ho camminato cinque giorni verso dove sorge il sole e ho
dormito cinque notti».
Ma occorreva aver già imparato a guardare il sole, sapere dove
sorgeva e dove calava, concepire i giorni come il periodo in cui splende il
sole, e sapere contare.
Allora l'uomo poteva riferirsi al piccolo mondo che conosceva.
Una parte era la direzione in cui sorge il sole, l'altra parte
era verso la direzione in cui tramonta.
Stabilito ciò, gli uomini ebbero dei punti di riferimento: est e
ovest, nord e sud. In certi casi aggiunsero altri due punti: il culmine del
cielo (zenit) sopra, e il punto opposto ad esso (il nadir) sotto.